L’ordine aziendale è il fattore decisivo e determinante per consolidare ed espandere, come naturale conseguenza, il sistema organizzato chiamato “impresa”.
Il disordine inevitabile e continuo del mercato (disordine sistemico esterno), sempre di più in forte accelerazione, comporta, come già visto, disordine negli elementi strategici dell’azienda, in quanto le dimensioni concorrenziali ed innovative esogene sono sempre più risultato incontrollato di una globalizzazione senza freno. Tale globalizzazione, o per meglio dire, “mondializzazione” degli attori partecipanti al luogo caotico degli scambi, implica una reattività dell’impresa che deve diventare sempre di più pro-attività, ossia capacità di ri-ordinarsi autonomamente ed endogenamente verso un nuovo ordine chiamato “evoluzione”. Solo i sistemi imprenditoriali consapevoli ed efficaci nella competenza strategica di analizzare i parametri di disordine interno avranno l’opportunità di essere cambiamento nel cambiamento, ossia di essere un’organizzazione orientata a posizionarsi nel centro del mercato ed essere “forte”.
La lettura interna dei parametri strategici aziendali ordinati e disordinati permette al leader di analizzare, migliorare e realizzare il cambiamento necessario ed ulteriore per continuare ad essere riferimento vincente nel mercato, sia in termini di massima utilità e di irraggiungibile unicità.
Chiaramente, il cambiamento logico proposto dal leader può scontrarsi positivamente o negativamente con i protagonisti del sistema aziendale, i collaboratori.
In tale caso, termini come “propositività al cambiamento” e “resistenza al cambiamento” sono fenomeni noti e vissuti quotidianamente dal leader.
Ciò porta, inequivocabilmente, la leadership aziendale a confrontarsi su due livelli strategici di cambiamento:
- Il riordino continuo dei parametri strategici interni aziendali
- Il coinvolgimento continuo degli attori (collaboratori) a partecipare individualmente e realizzare collettivamente l’ordine della quantità e della qualità dello scambio interno aziendale.
Il “solo” riordino interno dei parametri strategici aziendali, analizzati senza il coinvolgimento dell’organizzazione, comporta una “resistenza al cambiamento” indotta che demotiva il leader e l’organizzazione stessa, a causa dell’inganno della falsa produttività che conduce ad un’omissione del valore “del mettersi in gioco”.
Il “solo” coinvolgimento dell’organizzazione alla “propositività al cambiamento”, senza un’analisi strategica capace d’individuare su quali parametri interni riordinare assieme, induce un iniziale entusiasmo che si spegne facilmente per il mancato aumento della produttività e dell’utilità del messaggio ispirato e diffuso dal leader, generando una falsa motivazione “ordigno” di antagonismo aziendale.
Diventa, così, fondamentale ottenere entrambi i driver del cambiamento: la lettura analitica strategica del disordine interno causato dall’evoluzione esterna disordinata e la lettura del grado di coinvolgimento dell’organizzazione nelle proprie individualità in funzione del cambiamento.
In tale simbiosi, il sistema strategico aziendale, la leadership collettiva emerge come riferimento eccellente di evoluzione del successo duraturo sfidante dell’impresa.
Vale.